Il disegno degli Angeli 🇬🇧
C’era una volta, prima del cosmo, prima delle stelle e delle galassie, e molto prima del mondo, quando tutto era ancora caos ed entropia, una scuola per i bambini degli Angeli. Era una scuola molto speciale dove i bambini, che erano piccoli e ancora non sapevano esprimersi a parole, passavano ore a disegnare, a cantare, e soprattutto a giocare. Non era un asilo, un luogo dove intrattenere i bambini mentre i loro genitori andavano al lavoro. Tutt’altro! Era un laboratorio di idee tra i più importanti della volta Celeste. Bisognava dare un ordine all’entropia, una forma al cosmo, uno sfogo all’energia; insomma c’era tanto da fare e troppo da sbagliare! Per questo furono scelti i bambini, perché hanno il cuore puro e un intuito infallibile. Non che non ci fosse un masterplan, c’era eccome ed era un’opera di ingegneria, chimica e fisica, molto complicata! Ma per includere anche la bellezza in ogni dove, per quello furono scelti loro: gli Angeli bambini.
C’era un disegno in particolare che i progettisti e gli ingegneri della Volta Celeste amavano particolarmente, e che molti tenevano appeso nel proprio ufficio; era stato fatto da alcuni Angeli bambini piccolissimi, ma era davvero bellissimo. Era un paesaggio con forme dolci e irregolari dove piccole montagne a forma di cono sbucavano dal nulla intervallandosi con dolci colline. Concettualmente questo bizzarro paesaggio poteva anche rappresentare le frequenze di un brano musicale; chi può dirlo, sapete come sono i bambini, è impossibile entrare davvero nella loro testa! I colli erano ricamati di alberi di ogni tipo, di fiori e farfalle le più belle che fossero mai state disegnate, e pensate un po’, erano stati disegnati anche i vigneti! A tagliapoggio, a giropoggio, a cavalcapoggio, a ritocchino, a ciglioni, finanche a terrazzamenti sui colli più ripidi e appuntiti!
Adesso non mi venite a dire che non sapevate che anche i vigneti sono un’invenzione degli Angeli! La leggenda narra difatti che alcuni di questi disegni si trovino ancora sulla terra, gelosamente custoditi come un Santo Gral, e che nei secoli gli uomini si siano ispirati ad essi per disegnare i paesaggi agrari ogni dove.
I filmati proiettati al Consorzio, con le violente eruzioni vulcaniche e la furia dell’oceano primordiale che hanno plasmato queste terre incredibili, rappresentano il lavoro degli Angeli ingegneri, geologi, fisici chimici, ma il disegno originale è lì davanti agli occhi di tutti: è il paesaggio dei Colli Euganei che si spiega in tutto il suo fascino percorrendo le strade che si snodano lungo questa terra suggestiva. Anche qui qualcuno nei millenni deve avere trovato una copia di questo disegno prezioso da qualche parte sulla terra, custodito gelosamente e tramandato per generazioni, perché il paesaggio dei Colli Euganei è stato modellato nei secoli dalla mano dell’uomo esattamente come nel disegno degli Angeli bambini. Ok, forse non proprio esattamente ma ci siamo molto vicini! La sacralità del luogo qui è sempre stata percepita dal subconscio collettivo perché il paesaggio, che è una creatura dell’uomo, è armonioso e rispettoso di tale natura.
La bella notizia è che questo posto incantato, con tutte le sue meraviglie, è proprio qui nel Bel Paese, facilmente accessibile e a un tiro di schioppo da alcune delle città d’arte più belle del mondo come Venezia e Padova. L’origine vulcanica di questo territorio poi, è testimoniata anche dalla presenza delle Terme Euganee, il più grande bacino termale d’Europa.
Sono otto i “distretti” da scoprire, otto percorsi stradali che vi consentiranno di esplorare ogni versante dei Colli Euganei; otto percorsi lungo i quali troverete opere d’arte, paesaggistiche e naturali che vi ruberanno il cuore per sempre, come il meraviglioso borgo di Arquà Petrarca, la superlativa Villa dei Vescovi a Luvignano di Terreglia, l’Abazia benedettina di Praglia, il Castello del Mottolo, Villa Emo, la spettacolare Villa Mantua Benavides, e tanto altro ancora.
Ma veniamo al dunque e parliamo del vino. Dei Colli Euganei mi ha fatta innamorare tanto tempo fa Marco Sambin, virtuoso Vigneron che produce vini naturali di grande eleganza e pulizia, e che annovera tra le sue creature il Marcus, un taglio bordolese di grandissima eleganza e personalità, freschezza e profondità̀, ricchezza e sincera eloquenza, che accarezza i sensi e non si lascia dimenticare! Una Cantina che mi sono ripromessa di visitare quanto prima; ne riparleremo. Il nostro viaggio ha toccato diverse tappe, cantine esemplari e rappresentative del territorio, ognuna con la sua personalità e filosofia di produzione. In ordine di apparizione:
- San Nazario : Realtà certificata Bio da lunghissimi anni. La “Cucina Sostenibile” con un menù vegetariano di prodotti locali a KM 0, rendono la degustazione ancora più intensa e vibrante. Il loro Prà dei Mistri, Carmenère in purezza, davvero stupefacente. Ospite d’onore la Cantina La Costiera, dove l’amore per le cose fatte secondo Natura diventa una missione inderogabile, e tutto torna in ogni sorso.
- Quota 101: Da Imprenditori a Vignaioli per loro è stato un attimo! E ascoltando i racconti a passeggio tra i filari, è indubbio che questa fosse la loro autentica vocazione. “Il destino non ti guarda in faccia mai” e menomale! Altrimenti non avremmo adesso questa bellissima cantina dal design modero, sobrio ed elegante, con impianti e processi eco-sostenibile e vini di grandissima piacevolezza.
- Monteversa: Non è una Cantina, ma una filosofia, un modo di vivere, e tutto il resto è una conseguenza anche per quanto riguarda il vino. “Vini di suolo, vini di radice”, e io aggiungo Vini d’amore o Amore di vini, fate un po’ voi.
Gli approfondimenti sulla produzione d’eccellenza del territorio sono proseguiti a cena, e poi all’Enoteca di Villa dei Vescovi il giorno successivo, con i produttori di altre quattro realtà:
- Tenuta Gambalonga: Deliziosi i loro Fior D’Arancio DOCG da Moscato Giallo in purezza. “Un prodotto nuovo dalle radici antiche. Un vino creato per diventare simbolo di quest’area, ambasciatore di quella qualità che sui Colli Euganei è diventata oggi concetto dai molteplici significati.” (cit. Renato Malaman)
- Azienda Agricola Reassi: con un Cabernet d’alto lignaggio dal carattere unico, decisamente marcato da questo territorio, come peraltro lo sono tutti i tagli bordolesi che nascono nei Colli Euganei, sempre in grado di coniugare muscoli ed eleganza.
- In Pianzio: con l’incantevole Serpino, il vino che in origine era fatto per gli amici del cuore e le persone di famiglia. Leggermente frizzante, fresco, e piacevolmente aromatico, questo vino da uva Glera, che qui prende il nome di Serpino, o Serpinio, è decisamente una bottiglia che accontenta tutti nella sua schietta semplicità.
- Vigne al Colle: con il Passo delle Streghe, da una vigna da sempre vocata per il Moscato Giallo, nome che evoca storie antiche e piene di magia, ed è quando la luna incontra il Monte della Madonna nelle fredde notti d’inverno che succedono incantesimi e cose straordinarie. Sarà per questo che lì il vino è sempre così buono!
Per ultimo vogliamo parlare dello spritz euganeo dell’enoteca di Arquà? Ve lo racconto un’altra volta va, ma se siete curiosi non vi resta che pianificare un viaggio in questo angolo di paradiso, pieno di bellezza, di meraviglia e di sorprese!

