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Non solo vulcani fossili in alto Piemonte! Qui ce n’è anche uno molto attivo! Si chiama Guido Schiavio ed è grande ameno quanto il Sesia: le sue attività si estendono tra Biella e Costigliole d’Asti. Con lui ed Elena è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Chiamatele affinità elettive, Serendipity, o come altro volete, fatto sta che da loro mi sento amata e coccolata come una sorella.

Con i loro vini il colpo di fulmine è stato altrettanto folgorante, e non potevo dunque aspettare il completamento e l’inaugurazione della nuova cantina per andarli a trovare a Vigneti l’Annunziata. Si dice va dove ti porta il cuore, e un pezzo del mio cuore se lo sono preso loro e da tempo! Ho imparato che una delle regole della vita, che vale sempre e comunque, è la seguente: dalle cose belle nascono solo cose belle. Conosco bene i loro vini, protagonisti di questo mio racconto, ma mi mancava un tassello fondamentale per capire fino in fondo la loro splendida anima, e così finalmente sono andata in vigna, dove tutto nasce e il cerchio magico si chiude!

Sono dolci come questi chicchi di Barbera le colline sulle quali si adagiano i vigneti di Dolcetto, Barbera e Chardonnay. Tra i miti e leggende attorno al mondo del vino la storia narra che sia qui, da Costigliole d’Asti, che lo Chardonnay sia partito alla volta della sua patria di adozione, la Francia. Vitigni che vanno e poi tornano a casa mi piace pensare, e la storia risulta tremendamente verosimile, perché i cloni francesi selezionati da Guido qui si esprimono in maniera straordinaria.

Lavora in biodinamico Guido, nel rispetto totale della natura ma soprattutto del consumatore. Non sono una fan di questo tipo di vino, perché diciamolo non viene proprio bene a tutti, ma quando funziona sbaraglia davvero tutti! Ceppi trattati solo con tisane naturali, viticultura total green, piante forti e longeve, la Barbera supera ormai i 50 anni! E qualcuno in zona sta pensando di seguire l’esempio di Guido e di abbandonare i prodotti di sintesi.

Si respira clama, gioia e bellezza qui in vigna…. Comincio finalmente a capire cose c’è veramente nel vino! L’aria è fresca e frizzante, la natura è ormai pronta per il suo lungo sonno invernale, eppure lo avverto nell’aria, il profumo del mio adorato Aurum!

Ma ripassiamo dal via! E quindi eccoci qui a Roma al nostro primo incontro casuale ma evidentemente scritto nel destino e cominciamo con un Metodo Classico, perché è così che si comincia! Chardonnay e Pinot Nero, 12 mesi sui lieviti e via!

L’eleganza, quella vera, senza fronzoli, lineare, coerente, espressiva! Naso particolarissimo ed intrigante, fragrante di pane alle olive e semi di zucca, poi note di timo e aria di mare! Agile, scattante, pulito che migliora sorso dopo sorso. Una bollicina di carattere ma spensierata, da bere al mare possibilmente con 21 ostriche e 15 gamberi rossi, tutto rigorosamente crudo! Un vino Delizioso! Con Fabio, titolare dell’Enoteca La Vigna e grandissimo esperto di vino, abbiamo fatto domanda all’AIS perché il termine sia annoverato tra i descrittori ufficiali dagli addetti ai lavori!

Proseguiamo con lo Chardonnay che non ti aspetti! Un clone francese particolarmente aromatico che ha trovato perfetta dimora a Costigliole d’Asti, in una zona eletta che più eletta non si può! Vendemmia tardiva, tonneaux di rovere raschiati per evitare note di tostatura, e poi l’estro di Guido e il percorso si sdoppia:

  • L’Aurum è deliziosamente floreale e balsamico con una nota intensa e persistente di Anice. Non ci sono trucchi, solo tanto anice che inebria le vigne, tiene lontani gli insetti cattivi e attira le api per l’impollinazione. Un Amore diVino!
  • Il Solista invece macera sulle bucce per 4 giorni ed è pieno di sorprese! Da degustare con tranquillità perché evolve nel calice come i magici giochi di un caleidoscopio! Naso suadente di geranio, anice, rosa, miele e note salmastre di cappero. Corposo, armonico e di grande equilibrio, con tannini delicati. Un Orange Wine di particolare finezza e godibilità, in una sola parola un Solista! Il mio preferito? Provate a indovinare!

Ed entriamoci nel cuore profondo del territorio  con i suoi figli carnali, i vitigni storici dell’Astigiano e del Monferrato legati indissolubilmente a queste terre dove creano una sinfonia sensoriale unica e irripetibile. Se il figlio adottivo Francese, lo Chardonnay, qui ha trovato modo di esprimersi a livelli altissimi, immaginate cosa si riesce a tirare fuori da vigneti di Dolcetto del 1970 e di Barbera del 1968!

Se con il Dösset Monferrato DOC Dolcetto è un rapporto d’amore solido, profondo, rassicurante, Julius Barbera d’Asti Superiore DOCG è invece l’amore ribelle, turbolento, passionale che tiene con il fiato sospeso e fa battere incessantemente forte il cuore! Elogio ad entrambi per la purezza olfattiva e la pulizia del sorso, elegantemente floreale il Dolcetto, intensamente fruttata e speziata la Barbera. Sono i profumi autentici della terra, del vitigno, dell’uva, dell’aria e niente più. Fermentano in acciaio e poi in tonneaux di rovere non tostati da 500 litri. E poi c’è sempre quella nota d’anice che li rende inconfondibili!

Ed eccoci qui, finalmente arrivati a Costigliole D’Asti dove Guido e Elena ci accolgono all’Enoteca Caffè Roma proprio con Julius da accompagnare alla Bagna Caoda, un intingolo per le verdure fresche fatto di acciughe, olio e aglio, e che qui in Piemonte è diventato il simbolo dell’amicizia e dell’allegria. Gli ingredienti ci sono tutti dunque, e pur avendola assaggiata diverse volte, finalmente mi godo con calma questa Barbera d’Asti Superiore DOCG qui a casa sua. Julius il ribelle, il cavallo di razza, l’amore turbolento, qui a casa sua lo trovo più composto ed estremamente godibile. Fa battere forte il cuore sì, ma con il corteggiamento disinvolto e un po’ sornione di chi sa di piacere e anche tanto! Sto al suo gioco ma non gli cedo completamente, perché lui non lo sa ancora ma sto per andare alla genesi del piacere, a scoprire ogni suo segreto più recondito, affinché possa conoscere la sua natura più profonda e donargli finalmente tutto il mio cuore.

Julius aspettami, sto per venire in vigna…

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