Alice nel paese delle meraviglie

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Ogni volta che vado alla Tenuta di Capezzana mi sembra sempre di essere catapultata in un film, in un sogno, da qualche parte al difuori del tempo e della realtà. Non sempre riesco a capire se è un film già visto, reinterpretato secondo un nuovo copione, una nuova sceneggiatura originale, o se si tratta di una storia ancora tutta da scrivere. Il SWEET BLOGGER TASTING, tenutosi lo scorso Giugno per festeggiare il Vin Santo Riserva 2013 premiato come miglior vino dolce italiano al International Wine Challenge, è stata senza dubbio una dolce ripartenza, ma questa definizione risulta un po’ scontata e oltremodo limitativa se consideriamo che di fatto siamo stati invitati per festeggiare un grande traguardo!

Grandi traguardi richiedono grandi festeggiamenti, e considerando lo stile, la generosità, e l’ospitalità di Filippo Contini Bonacossi, è facile intuire che l’evento organizzato per l’occasione non poteva che essere qualcosa di straordinario. Devo ammettere però che la realtà è andata ben oltre le aspettative, mie e di tutti gli ospiti presenti a vario titolo.

Ed eccomi qui, sono appena arrivata eppure già sento salire quella sensazione di essere in un posto dove succedono cose che non ti aspetti, dove il tempo lineare non esiste più, dove l’ordine delle cose viene sovvertito, rimesso a posto e poi nuovamente sovvertito, in un entusiasmante carosello che fa battere forte il cuore con adrenalina ed endorfine a mille! Ma andiamo per ordine, o almeno proviamoci! Chi come me veniva da lontano, è stato accolto a Villa di Capezzana già dalla sera precedente. E siccome il vino disinfetta ogni cosa, e la gioia e la positività hanno conclamati effetti benefici sul sistema immunitario, ci siamo ritrovati e ci siamo riabbracciati in tanti quella sera!

La cena conviviale, culminata in una bistecca Fiorentina di dimensioni abnormi, è stata annaffiata non solo da alcune pregevoli etichette dei padroni di casa, ma anche da numerose bottiglie di annate introvabili della collezione privata Bonacossi, tra cui un Villa di Capezzana Riserva 1975, e un Ghiaie della Furba 1983 entrambi in ottima forma! Troppo facile decantare bottiglie del genere, oppure il Barolo 1958 – Cru Vigna Rionda di Bruno Giacosa, che abbiamo trovato ancora in uno stato di grazia commovente; sì confesso ho pianto durante la degustazione!

Dopo questa lunga premessa entriamo nel vivo del racconto, nel culmine della fiaba! È Alice nel Paese delle meraviglie, nella versione di Tim Burton, che riesce a rendere l’idea dell’esperienza vissuta alla Master Class ingegnata da Filippo durante la quale, oltre al suo Vin Santo Riserva 2013, sono stati presentati alcuni tra i migliori vini dolci d’Italia e per ultimo un meraviglioso Château d’Yquem 2004.

Il racconto d’ogni calice gioca con la logica, e lo stile narrativo di ogni assaggio è caratterizzato da paradossi, assurdità e nonsensi, in quella loro accezione positiva che ha come risultato finale la magia di un mondo incantato che solo l’animo pulito e puro di un bambino può comprendere fino in fondo.

E così mi faccio piccola perché questi vini sono così, escono dai canoni tradizionali della degustazione e vanno approcciati con la mente sgombra ed aperta come quella dei bambini. Sono tutto e il contrario di tutto, come nel mondo di Alice! Dolcemente bevibili perché pieni di freschezza. Opulenti ma con leggerezza perché le loro mille sensazioni si dispiegano in una danza elegante e fluida. Sono magici, perché ti inchiodano al presente e nel contempo ti portano lontano con la fantasia sulla scia dei loro profumi esotici e infiniti, e dei loro colori brillanti e preziosi che ricordano il sole di pianeti lontani (forse c’è anche qualcosa del Pianeta del Tesoro in questa narrazione).

In una Vinsantaia meravigliosamente trasformata in aula di degustazione, sono sfilati nell’ordine:

🧡 Planeta – Passito di Noto – Noto DOC 2018

🧡 Kurtatsch – Aruna – Mitterberg Bianco IGT 2016

🧡 Zanovello – Colli Euganei Fior d’Arancio Passito DOCG 2017

🧡 Montetondo – Recioto di Soave DOCG 2018

🧡 Monviert – Picolit – Colli Orientali del Friuli DOCG 2017

👑 Tenuta di Capezzana – Vin Santo di Carmignano DOC 2013

🧡 San Giusto a Rentennano – Vin SanGiusto IGT 2013

🧡 Selvapiana – Vin Santo del Chianti Rufina DOC 2012

🧡 Isole e Olena – Vin Santo del Chianti Classico DOC 2009

🧡 Rocca di Montegrossi – Vin Santo del Chianti Classico DOC 2006

🧡 I Veroni – Vin Santo del Chianti Rufina DOC “Occhio di Pernice” 2010

👑 Château d’Yquem – Sauternes Premier Grand Cru 2004

𝗨𝗻𝗮 𝗹𝗶𝗻𝗲𝘂𝗽 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲! I nostri Campioni, ognuno con il suo stile e le sue peculiarità, non sono minimamente arrossiti al cospetto di uno dei più grandi vini del mondo, tutt’altro! Ognuno nel suo genere ha regalato grandissime emozioni. C’è un “je ne sais quoi” di Piccolit nello Château d’Yquem…

Dell’iconico Francese posso dire che è un outsider in una categoria che già di per sé e fuori dagli schemi. È un sorso che ti spiazza, così erbaceo e al contempo delicatamente dolce di marzapane. È estremamente citrico ma risulta anche estremamente minerale. Ha sentori di idrocarburi e al contempo la balsamicità dolce del dragoncello e dello zafferano. E qui mi fermo, non voglio tediare nessuno con una lista infinita di sensazioni paradossali e squisitamente senza senso!

E del Vinsanto di Benedetta Bonacossi? Si, perché questa è la sua creatura! C’è una grande Donna dietro questa bottiglia. Una Donna che riesce a istillare in questo prezioso nettare ambrato la sua personalità raffinata e complessa, che si spiega con quell’eleganza semplice di chi ha il cuore nobile. Il sorso è cremoso, eppure incredibilmente agile e fluido. Lo definiscono vino da meditazione, ma qui non dovrete nemmeno fare lo sforzo: il Nirvana arriva da sé sorso dopo sorso, e i numerosi premi che sono venuti nei mesi successivi non lasciano dubbi in tal senso!

Prima della dipartita vi lascio con una bella bollicina defaticante e un aneddoto che temo mi sia costato alcuni turni di squalifica da Capezzana! Colpa della luce del tramonto che rendeva magica l’atmosfera sotto i tigli in fiore, e in un momento di schietta rilassatezza, ho avuto l’ardire di affermare che Andrea Contucci fosse molto più social di Filippo (i due sono ottimi amici). May day! May day! E così Filippo mi tira fuori il cartellino giallo, come biasimarlo? E poiché questo succedeva durante un rifrescante aperitivo con il suo Vittoria – il nuovo Spumante Brut Rosé, ottenuto al 100% da uve Sangiovese, lui mi sugella l’ammonizione dicendo che ad Andrea il suo spumante non piace. Qui mi sono dovuta schierare dalla parte di Filippo, a ragion del vero, perché Vittoria è un prodotto assolutamente centrato rispetto all’idea che vuole dare di sé: è fresco, gradevolissimo, non troppo impegnativo ma che non passa inosservato, e ha peraltro un ottimo rapporto qualità prezzo. Per me funziona benissimo! Quindi Andrea ti prego di riconsiderare! Non possiamo bere sempre e solo Krug d’altra parte!

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