Una favola moderna che viene da lontano

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Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?

Ma no! La Regina è cattiva! E invece vi sbagliate. Questa è una favola diversa, la Regina coincide con Biancaneve, ed è davvero buonissima!

Un’udienza all’anno non basta per contemplare la bellezza della Regina Bianca di Toscana, sicché a San Gimignano ci ritorno spesso, sempre e solo per Lei, la. Vernaccia di San Gimignano. Ma l’Anteprima delle nuove annate è sempre l’incontro più ricco di emozioni! Un momento importante di approfondimento ma sempre anche una grande festa. Nonostante perdurino le restrizioni da Covid (e speriamo che finiscano presto però) anche quest’anno il Consorzio è riuscito ad organizzare un evento molto coinvolgente che ci ha consentito di incontrare i Produttori e di confrontarci con loro anche se la degustazione è avvenuta poi a banchi di scuola che, se da una parte garantiscono la massima concentrazione negli assaggi, dall’altra privano della gioia della condivisione.

Ma andiamo per ordine. Arrivati a San Gimignano abbastanza trafelati, dopo il Paestum Wine Festival, Terre di Toscana e Chianti Classico Collection, è stato impagabile poter gustare i primi approfondimenti a cena in una atmosfera conviviale e rilassata in cui la Regina ha sfoggiato tutta la sua versatilità negli abbinamenti gastronomici in un valzer infinito di profumi e sapori. Non importa chi fosse il compagno di turno o quale fosse il ritmo della musica, Lei ha sempre volteggiato con grazia e disinvoltura, senza esitazioni né trasalimenti.

La seconda udienza è avvenuta invece nella meravigliosa Sala Dante del Palazzo Comunale, un capolavoro di affreschi realizzati a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, dove un irresistibile Professor Attilio Scienza ci ha raccontato le origini antichissime del nobile regno della Vernaccia di San Gimignano portandoci a spasso nei secoli lungo la via Francigena. Un vitigno con una storia gloriosa che avrebbe potuto fermarsi ovunque nel suo lungo cammino, e che invece ha trovato solo in questi luoghi alla fine la sua autentica unicità. È questa la vera forza di questo vino meraviglioso: la sua unicità che lo rende sempre così tremendamente riconoscibile! Un valore sul quale si deve investire sempre di più, sia nell’interpretazione di ogni annata che nella comunicazione e nello storytelling. È un grande vino in cui bisogna credere al di là delle mode, ma è necessario che ritorni ad essere di moda. Dai tempi della lunga glaciazione medievale, durante la quale i vitigni a bacca nera erano praticamente scomparsi, la Vernaccia difatti, oltre a un vitigno, è stata sempre anche uno stile di vino, un vino pregiato e molto ricercato; ma come tutti i Regni secolari che si rispettino, ha vissuto periodi di fulgido splendore alternati a tempi bui e difficili dai quali è risorta sempre a testa alta, uguale a sé stessa sebbene ogni volta arricchita di nuova luce e di un rinnovato splendore.

Come si presenta dunque la Regina in questa nuova anteprima? Nell’annata 2021 la ritroviamo in stile vacanziero, disinvolta e in scioltezza, decisamente casual e contemporanea, ma che diventa un’irresistible fashion icon:

  • in costume da bagno nella interpretazione del Colombaio di Santa Chiara con la sua Selvabianca, bella, fresca e piacevole come un’onda di mare improvvisa su una spiaggia esotica assolata
  • in abito da cocktail nella versione elegantissima di Fattoria Poggio Alloro con la sua Il Nicchiaio, di naso preciso e didascalico e con una bella corrispondenza gusto-olfattiva che dona piacevolezza immeditata.

Vincono però coloro che preferiscono presentare l’annata con un anno di ritardo, perché riescono a portare nel calice tutta la bellezza vera e profonda della loro Regina. Che un anno di affinamento in più elevi qualsiasi vino nella sua espressività non è una novità, ma questo risulta particolarmente determinante per la Vernaccia di San Gimignano, e i produttori che hanno intrapreso questa strada vengono ogni volta ampiamente ripagati da vini che, pur essendo relativamente giovani, risultano essere decisamente esemplari. Spicca per riconoscibilità la Vernaccia di San Gimignano DOCG Tradizionale di Montenidoli che, personalmente ho trovato superiore alla Fiore 2020. Squisitamente Montenidoli, semplicemente deliziosa!

Sbaraglia la concorrenza nel millesimo 2020 “Viti Sparse” di Terre di Sovernaja, esplosiva nel calice, con un naso didattico e un sorso teso, preciso e di grande eleganza. Adesso non mi dite che faccio sempre il tifo per Federico Montagnani e Andrea Pizzolato, sono loro che mi obbligano ogni volta con questa loro interpretazione in purezza, molto legata alla tradizione e nello stesso tempo così squisitamente contemporanea! Bravi! Bravi! Bravi! Siete sul mio podio personale anche quest’anno.

Gli assaggi delle Riserve presentano la Regina nella sua veste istituzionale, con tanto di scettro, mantello e corona. Qui la qualità riscontrata è davvero altissima e non è mai facile scegliere. Quest’anno però non c’è alcun dubbio che sul trono ci sia Lei:

  • la Sanice 2019 di Cesani, una Riserva sempre ai vertici della denominazione in termini di qualità, ma quest’anno c’è da dire che si sono davvero superati con una Vernaccia di una pulizia e una precisione a dir poco imbarazzanti! È davvero esemplare e rapisce i sensi con un bouquet profondo e variegato, e un sorso vibrante, avvolgente ed elegantissimo. Questa bottiglia non può e non deve mancare nella cantina degli amanti della Regina Bianca e del buon vino in generale.

Concludo con quella che è la mia personale descrizione della Vernaccia di San Gimignano, che riporto fedelmente di anno in anno perché continuo a ritrovarmici ad ogni singolo assaggio.

Nobile, Ribelle, ci hanno provato in tanti a “catalogarla” ma lei rifugge ogni analogia, ogni paragone perché la verità è che non ce ne sono. Una Femmina cresciuta tra i maschi, bella ma di una bellezza vera, autentica, particolare, al di fuori dei canoni convenzionali e per questo inimitabile e indimenticabile. Decisa ma con eleganza, forte ma con compostezza, autorevole ma mai dispotica, piena ma mai opulenta, la Vernaccia di San Gimignano ti chiede di guardarla dritta negli occhi e guai a chi abbassa lo sguardo!

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