Anche quest’anno Modena Champagne Experience ha portato in scena l’incredibile, anzi l’incroyable! Una ricchissima selezione di etichette prestigiose che offre la possibilità di sperimentare ed approfondire tutta la Champagne. Una nutrita rappresentanza di Maison che portano nel calice la variegata storia di un territorio unico! Ce n’è davvero per tutti i gusti! E allora rompiamo gli indugi e buttiamoci nella mischia!

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Lo Champagne è inconfutabilmente, inequivocabilmente, incontrovertibilmente il vino tecnico per eccellenza. Ma se tra gli ingredienti di vigneron e chef de cave ci sono passione, estro, creatività, una visione precisa e lungimirante e un pizzico di follia, ecco che la magia si accende e si sprigiona sull’onda impalpabile di mille bollicine. E Modena Champagne Experience anche quest’anno ha portato in scena l’incredibile, anzi l’incroyable!

Siamo partiti all’alba io e il mitico Andrea Petrini di “Percorsi di vino” , coppia ormai collaudata per quanto riguarda la kermesse di Società Excellence che riunisce importatori e maison in gran parte rappresentate dagli stessi Produttori, finalmente numerosi in questa edizione 2022.

Premetto che non sono una grande esperta di Champagne, ma come degustatrice navigata e con una guida esperte come Andrea imparo presto ad orientarmi, secondo il mio gusto personale certamente, ma anche attraverso la capacità di identificare ciò che è eccellente perché ha tutte le carte in regola per essere definito tale.

La ricchissima selezione di Modena Champagne Experience offre la possibilità di sperimentare ed approfondire tutta la Champagne, con una nutrita rappresentanza di Maison che portano nel calice la variegata storia di un territorio unico dove, al di là delle poche regole ferree del disciplinare di produzione, la visione, l’estro e la creatività di vigneron e chef de cave si traducono in infinite possibilità nell’interpretazione.

Non so se sia stata fortunata, o sapientemente guidata da chi conosce il mio gusto personale, che coincide spesso con il suo, ma sono prevalse le interpretazioni incentrate sulla freschezza e la croccantezza del sorso, con l’esaltazione del vitigno, sempre in bella mostra e tremendamente riconoscibile, anche a fronte di lunghissimi periodi di affinamento sui lieviti.  

La nota ossidativa, che rimane prerogativa di alcuni, nella maggior parte degli assaggi era presente come un delicatissimo intarsio in sottofondo; un ulteriore tocco di eleganza intrinseca e mai costruita né ostentata. Difficile raggiungere un tale equilibrio lavorando in ossidazione, per cui chapeau a chi ci riesce!

Quest’anno, dunque, la degustazione è stata molto più consapevole e personale. Sono tornata ad assaggiare la maggior parte delle maison che mi avevano maggiormente colpita l’anno scorso e le sorprese sono state davvero tante! Nessuna omologazione, etichette che al di là della loro precisa eleganza portano nel calice una storia sempre nuova, diversa e sempre ugualmente coinvolgente.

A volerne citare uno su tutti, impossibile non scegliere l’eclettico e imprevedibile Quentin Beaufort con la sua inconfondibile etichetta blu. Uno Champagne che mi aveva stregato il cuore l’anno scorso con un Blanc de Noirs assolutamente fuori dal coro, tagliente, vibrante, preciso. Questo meraviglioso Pinot Noir stavolta mi ha conquistata con una originalità tutta sua e quella capacità di Quentin di essere sempre sopra le righe in maniera quasi irriverente oserei dire! Di quelli che wow! E null’altro da aggiungere!

Siamo stati letteralmente travolti da uno tsunami di effervescenti emozioni e brividi di piacere che ha trascinato tutti con la sua irresistibile allegria! Dalla Montagne de Reims a la Vallée de la Marne, passando per la Côte des Blancs e con un salto più a sud in Côte des Bar.

Tanti i picchi di gioia, alcuni di un’intensità tale che ho fatto fatica a trattenere le lacrime! Ve ne racconto tre:

  • PASCAL DOQUET – Che siano Premier Cru o Grand Cru, i suoi Champagne sono puliti come il suo sguardo, gioiosi come il suo sorriso, sinceri come l’intesa tra lui e la moglie Laure. Lo Chardonnay in tutta la sua meravigliosa e seducente eleganza.
  • TARLANT – Brio ed eleganza, taglienti e verticali, grandiosi in ogni sorso, in ogni senso. Energia e luce in ogni calice. Sarà difficile spodestarlo dal mio podio personale!
  • GEOFFROY – Vince di naso su tutti per l’incredibile bouquet dei suoi Premier Cru! Profondità, complessità, finezza ed eleganza, ma non troverete neanche uno dei sentori “classici” dello Champagne. Un viaggio sensoriale unico nel suo genere! Indescrivibile!

Questa è la Champagne e un plauso va alla capacità di Società Excellence di aver saputo scegliere una folta rappresentanza di maison eccellenti da ogni parte del territorio, di ogni ordine e dimensione. Compresi i Grandi Classici che non necessitano certo di spiegazioni né tantomeno di racconti che risulterebbero sempre quantomeno inadeguati rispetto alla fama mondiale consolidata di cui godono.

Oltre alla gioia di aver partecipato a questo evento unico nel suo genere, e di aver condiviso il percorso di questa indimenticabile giornata con tanti amici e colleghi, quello che resta nel cuore è la voglia irrefrenabile di andare a visitare il territorio.

Sogno di poter camminare tra i filari accarezzando delicatamente il fogliame, di respirare l’aria frizzante che li forma e li tempra, e di ammirare in religioso silenzio il lungo riposo di queste bottiglie che lentamente si trasformano per giungere a noi in tutta la loro intensa bellezza ed elegante piacevolezza. Che solo a pensarci mi salgono le lacrime! Sto già pianificando il viaggio, e ovviamente contando i giorni per la prossima edizione di Modena Champagne Experience.

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