Qui a Villa Capponi Piaggio, sede della Fattoria Varramista, azienda vitivinicola in Val d’Arno, il tempo si è fermato il 13 Dicembre 1997 ed è come se da allora si rifiutasse di scorrere. La Fattoria è uno dei sogni interrotti di un giovane imprenditore che credeva fortemente nella possibilità di un mondo migliore per tutti. Forse il suo sogno più bello e caparbio. Il luogo della spensieratezza prima, e della consapevolezza poi, custodisce ancora oggi, in maniera tangibile, la parte immortale e vibrante dell’anima di Giovannino Agnelli.

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Qui aveva trascorso le giornate più belle e serene della sua infanzia, insieme alla nonna Paola della quale aveva ereditato il fascino discreto, fine, garbato, mai ostentato, e la classe e l’eleganza autentica di chi non si è mai sentito superiore agli altri, solo più ispirato e fortunato. È da lei che aveva imparato che

Le persone sono all’origine della nostra forza. Sono la risorsa e l’intelligenza dell’organizzazione… Il coinvolgimento a ogni livello, il lavoro in squadra, la condivisione degli obiettivi sono necessari per la realizzazione della nostra missione

E qui era ritornato per prendere il suo posto nella società, quel posto che gli spettava per diritto di nascita ma che lui ha voluto conquistare attraverso il proprio impegno personale. È solo in questo modo che credeva di poter arrivare a dare il suo contributo al mondo, perché di fatto nessuno nasce imparato per diritto di nascita. E così non ha usato scorciatoie per l’ascesa al successo come spesso accade in questi casi, e ahimè con scarsi risultati.

Fece la naja come sottufficiale, perché la sua laurea straniera non gli fu riconosciuta. Incominciò a lavorare come semplice operaio con lo pseudonimo di Giovannino Rossi, perché non voleva trattamenti di favore. Finché un giorno non si sentì pronto, si riprese il suo nome, Giovanni Alberto Agnelli e tutto il resto è storia.

Una storia forse troppo bella per essere vera, o perlomeno non in questa dimensione, come se il mondo non fosse ancora pronto per uno come lui. Basta considerare uno dei punti principali del manifesto dei valori della Piaggio che aveva redatto appena arrivato in azienda: 

La nostra azienda ha tra i propri punti di riferimento fondamentali la responsabilità sociale. In tale ambito ritiene prioritarie le problematiche della sicurezza e dell’impatto ambientale, dei prodotti come dei processi produttivi

Concetto che ancora oggi resta in molti casi solo uno slogan, e che era assolutamente rivoluzionario negli anni Novanta. Di quella rivoluzione di cui avevamo un disperato bisogno per non ritrovarci con i problemi climatici e di inquinamento che ci affliggono oggi, e rispetto ai quali si fanno ancora troppe chiacchiere e poche azioni concrete.

Varramista dunque era casa, purezza e amore, ed è da questi presupposti che ha origine la storia della sua Syrah. Un racconto rimasto per tanto tempo nella sfera intima della riservatezza, forse proprio perché questo vino è legato in maniera indissolubile con l’anima di Giovannino, con questi luoghi, e con il tragico evento della sua morte improvvisa e prematura.

Più che un progetto imprenditoriale, questa Syrah nacque come dono, con l’idea di creare qualcosa di personale da condividere con gioia con i familiari e gli amici. Ed è proprio per questo motivo che, a maggior ragione, doveva essere un progetto concepito e realizzato alla perfezione. Un vino autentico e pulito, che riportasse nel sorso la luce del tramonto, la brezza tra gli alberi, il profumo degli abeti bianchi, e quella sensazione di calore, conforto e pace che si chiama Casa.

Il ritmo del cuore e della natura, un vitigno che qui non c’era mai stato ma doveva essere quello. C’era un solo agronomo ed enologo nella testa di Giovannino che potesse realizzare l’impresa, e lui andò personalmente ad incontrarlo per convincerlo ad aiutarlo. L’enologo gli disse subito che la Syrah lì non c’entrava nulla!

Ma questo ragazzo, poco più che ventenne e pieno di entusiasmo, non solo deve averlo convinto con la sua passione autentica e determinata, ma deve avergli dimostrato che la forza dei sogni a volte vince su qualsiasi ragionamento razionale. Chissà se Federico Staderini avrebbe scommesso sul Pinot Nero nel casentino in un prossimo futuro senza essere stato contagiato dalle pazze idee Giovannino Agnelli.

Nel 2001 una giovanissima enologa entra a far parte del Team dell’azienda al fianco di Staderini. È Francesca Frediani, che oggi si occupa a tutto tondo degli aspetti commerciali e di comunicazione. Il suo rapporto con Varramista è intimo e viscerale; una storia d’amore e dedizione che non potrà mai finire. La commozione e il sentimento trapelavano con ardore dalla sua voce durante la degustazione del Varramista Toscana IGT.

Francesca ci ha portati per mano in un racconto avvincente che a ritroso, dal 2019, arriva fino al 2002, passando per i millesimi 2016, 2015, 2005 e 2003. L’annata 2002 è l’ultima in cui le viti giovani di Syrah hanno avuto ancora bisogno del supporto del Sangiovese. Ognuno con la sua storia e le sue caratteristiche, sono senza ombra di dubbio vini materici e vibranti alla maniera di Federico Staderini. Esattamente come il Terre di Pisa Rosso DOC Frasca che abbiamo degustato nei millesimi 2020, 2019 e 2018.

Da sempre il Team di Varramista tutto tiene fede al proprio impegno e resta custode amorevole del sogno di Giovannino Agnelli. Un sogno che rinasce anno dopo anno da questi luoghi, da queste uve e sempre nello stesso modo. Il tempo si è fermato qui a Varramista, ed è come se ripercorresse ogni anno la stessa traccia suonando però una canzone sempre diversa, ma che è sempre e solo la sua.

C’è un senso di sacralità solenne qui a Villa Capponi Piaggio, ma anche il senso di una volontà forte e viva che continua a manifestarsi da una dimensione parallela dove dimorano le grandi anime. L’anima di Giovannino continua a vibrare in ogni angolo di questa Fattoria e in ogni sorso di questa Syrah, quasi a voler chiedere di essere lasciato andare nel dolore per poter continuare a vivere nella gioia della natura che si rinnova esattamente secondo l’etica e i valori in cui credeva così fortemente.

Il vino è vita pulsante nella cantina di Varramista che come uno scrigno ne custodisce tutta la magia, a ricordarci che quando un sogno ci sopravvive resta intatta e vitale anche una parte di noi.

FATTORIA VARRAMISTA SpA
Via Ricavo – Località Varramista
56020 Montopoli in Val d’Arno (PI)

www.varramista.it

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