All’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano ritornano protagonisti assoluti i Produttori con i loro banchi d’assaggio, e viene finalmente ripristinato quel filo diretto così fondamentale che era stato bruscamente interrotto dalla pandemia. Novantasei i campioni degustati rigorosamente alla cieca. Vediamo insieme come è andata.

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Si è conclusa da poco la settimana delle Anteprime di Toscana, regione che si conferma ogni anno ai vertici del mondo per vocazione e qualità della produzione di etichette di eccellenza. Sono state oltre mille le referenze presentate alla critica di settore, agli operatori, e finalmente ovunque anche agli appassionati che meglio rappresentano la categoria del consumatore medio.

Anteprime in presenza su tutte le piazze, dunque, e anche a San Gimignano, dove la Regina Bianca ha aperto le porte del suo regno con una giornata che, per la gioia di tutti, vede nuovamente come protagonisti assoluti i Produttori. Con i loro banchi d’assaggio è stato finalmente ripristinato quel filo diretto così fondamentale bruscamente interrotto dalla pandemia. Novantasei i campioni degustati rigorosamente alla cieca, e dunque vediamo come è andata.

Nella valutazione dei vini in anteprima, da degustatrice esperta, faccio sempre un passo indietro. Sono consapevole che il mio palato è assai più esigente di quello del consumatore medio e, d’altra parte, se le aziende facessero il vino per la critica piuttosto che per il mercato, sarebbero fallite da tempo (e non perché non sia buono)! Non è mai semplice valutare vini appena imbottigliati, ma è il mercato che detta i tempi, e dunque la produzione si deve adeguare presentando le etichette in anteprima perché si lavora per vendere, non per deliziare i palati della critica.

Se è vero poi che la Vernaccia ha tra i suoi pregi principali quello di essere un vino da invecchiamento, e la masterclass in Sala Dante credo abbia dissipato ogni eventuale dubbio in merito, diventa ancora più comprensibile la difficoltà di chi deve darne una valutazione a cinque mesi dalla vendemmia. È qui che ogni anno ci viene richiesto di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di mantenere sempre una prospettiva più ampia, di assaggiare sfoderando anche doti di lungimiranza. Non credo nessuno si aspetti mai di trovare questi vini pronti, ma non è vero che non si possa dire assolutamente nulla in merito agli assaggi.

Nelle annate complicate poi, il doveroso rispetto del lavoro di chi ha dovuto combattere con una Natura capricciosa, peraltro raddoppiando la fatica e passando innumerevoli notti insonni, diventa ancor più fondamentale! E quindi, come sempre, gli assaggi vanno contestualizzati e letti nella prospettiva corretta, senza dimenticare che non siamo certo noi a pagare il mutuo di chi ci presenta il frutto di un lavoro particolarmente duro e complicato.

Annata siccitosa e calda la 2022, che ha messo a dura prova sia i nervi che le abilità di vigneron ed enologi ovunque in Italia; qui a San Gimignano le prime piogge sono arrivate il 16 agosto. Le viti hanno retto stoicamente alla fine, avrebbe potuto essere un vero disastro, ma il segno di qualche scottatura inevitabilmente ha segnato l’incarnato delicato delle Regina Bianca.

La bellezza della Regina, dunque, non sarà così perfetta e canonica quest’anno ma Lei è pur sempre piena di fascino anche per questo motivo. Nessun trucco, né forzatura. L’annata calda si sente e i vini sono mediamente più rotondi e meno slanciati. D’altra parte, se fosse sempre uguale a sé stessa, non sarebbe autentica. Se inseguisse le mode e le tendenze di mercato non sarebbe regale, e quando è vestita in purezza la Regina Bianca non ha eguali!

È nelle annate più difficili che emerge il divario tra le punte di diamante all’apice della piramide qualitativa di San Gimignano e il resto della produzione. Personalmente ritengo che la qualità media della DOCG potrebbe essere innalzata di qualche punto. Forse è questo l’ingrediente che ancora manca perché la Regina conquisti lo status di leggenda che la sua unicità le consentirebbe di ottenere. Ma questa resta pur sempre una considerazione di chi ha un palato esperto ed esigente. Se ci si basa sui dati delle vendite, pari a 4.633.819 bottiglie nel 2022, è innegabile che i desiderata dei consumatori vengano comunque ampiamente soddisfatti.

Tirando le somme, come si presenta dunque la Regina Bianca di Toscana in questa nuova anteprima?

Rispetto all’annata 2022 mi piace ricordare che “Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti […] Non si incontra una ragazza come quella tutte le dinastie.” (cit. Mulan) e dunque, tra i figli della siccità, sono da considerare fiori decisamente speciali in ordine di assaggio:

  • Cappellasantandrea Vernaccia di San Gimignano DOCG Clara Stella 2022
  • Fattoria di Fugnano Vernaccia di San Gimignano DOCG Da Fugnano 2022
  • Fattoria Poggio Alloro Vernaccia di San Gimignano DOCG Il Nicchiaio 2022
  • Il Colombaio di Santa Chiara Vernaccia di San Gimignano DOCG Selvabianca 2022
  • Il Palagione Vernaccia di San Gimignano DOCG Hydra 2022

Quell’anno in più che giova tanto alla Vernaccia di San Gimignano, ma che il mercato non può e non vuole concedere, regala piacevolezza, precisione e grande riconoscibilità sia nel bouquet che nel sorso. Omaggiano la Regina con le loro etichette davvero eccellenti:

  • Montenidoli Vernaccia di San Gimignano DOCG Tradizionale 2021
  • Terre di Sovernaja Vernaccia di San Gimignano DOCG Viti Sparse 2021
  • Fattoria di Fugnano Vernaccia di San Gimignano DOCG Donna Gina 2021
  • Vagnoni Vernaccia di San Gimignano DOCG Fontabuccio 2021
  • Il Palagione Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Ori 2021
  • Collemucioli Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2021

In un’annata come la 2020 che invece esprime ovunque tratti di grande eleganza, la Regina non è da meno e sfila con grande charme vestita da stilisti del calibro di:

  • Terre di Sovernaja Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Assola 2020 (non volevo citarla perché qui sono un po’ di parte avendo partecipato alla vendemmia, ma è venuta fuori alla cieca e quindi non posso esimermi!)
  • Il Colombaio di Santa Chiara Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva L’Albereta 2020
  • Cappellasantandrea Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Prima Luce 2020
  • La Lastra Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva 2020
  • Cesani Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Sanice 2020

Chiudo la rassegna con il campione 96, l’ultimo per ordine di degustazione assolutamente degno di nota:

  • Casa Lucii Vernaccia di San Gimignano DOCG Riserva Mareterra 2018  

Anche quest’anno un plauso va al Consorzio e alla sua macchina organizzativa che come sempre ci ha regalato un evento coinvolgente e ricco di approfondimenti su questa eccellenza tutta Italiana che ci auguriamo riesca sempre più a conquistare il mondo intero.

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