Se c’è un evento legato al mondo del vino che può essere definito cult, senza se e senza ma, questo è senza dubbio alcuno Terre di Toscana. Con ben 15 anni di attività alle spalle, è una manifestazione che non smette mai di sorprendere, regalando due giornate di intrinseca felicità a tutti i partecipanti, indipendentemente dal loro ruolo nell’evento.

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Terre di Toscana è una passerella molto ambita dai produttori della regione, in quanto la sua selezione strepitosa conferisce un bollino di indiscussa qualità a chiunque vi partecipi. La manifestazione presenta sia piccole produzioni di nicchia che nomi di rilevanza internazionale, offrendo nel mezzo un’infinita gamma di sfumature di eccellenza.

Quest’anno, le aziende partecipanti sono state ben 140 con 800 etichette in degustazione. Sebbene non sia possibile assaggiare tutto in soli due giorni, la cosa bella è che non serve pensare troppo a quale tipo di vino si sta degustando, da quale zona provenga o quale sia lo stile del produttore. Il godimento è sempre assicurato, e ogni assaggio lascia il sapore della piacevolezza, il sorriso sul volto e la soddisfazione nel cuore.

Ciò che gli psicologi chiamano “pregiudizio di negatività”, ovvero la tendenza a notare i dettagli negativi in qualsiasi situazione, è un concetto che qui perde totalmente di significato. Sebbene questo tipo di pregiudizio possa aiutare a definire una “proporzione di positività” facendo prevalere le emozioni piacevoli su quelle negative, in un contesto di positività assoluta come Terre di Toscana questa regola decade perché non necessaria.

Questi due giorni sono un’occasione imperdibile per lasciare da parte il logorio della vita quotidiana. Due giorni durante i quali ci si può concedere il lusso di mettere al bando i problemi, le preoccupazioni restano altrove, e si ravviva con intensità la storia d’amore infinito per il vino, il suo mondo e i suoi protagonisti tutti: calici, bottiglie e persone. In questo contesto, il concetto di degustazione “critica” cede il passo alla gioia del sorso, alla piacevolezza della condivisione e alla possibilità di ritrovarsi tra vecchi e nuovi amici, in una sorta di abbraccio collettivo, virtuale ma non troppo, che ci tiene insieme durante queste due splendide giornate.

Ed è così che si viene a creare un campo vibrazionale in cui il simulacro di noi stessi si dissolve, forse anche con un piccolo aiuto dell’alcol nell’impresa, per lasciare spazio alla nostra vera essenza, quella che si apre all’ascolto sincero, allo scambio, al confronto e alla condivisione, cose che poi alla fine, riescono ad indirizzare le scelte senza troppo rumore di fondo, creando concrete opportunità di business.

È questa la vera magia di Terre di Toscana, che ancora una volta si conferma come il mio evento del cuore, perché qui i cuori sono davvero tanti, si sincronizzano nel battito e nella frequenza, e riescono a creare un vortice energetico così potente e positivo che lasciarlo al termine della manifestazione risulta sempre molto difficile e dolcemente triste. Torno a casa con la gioia di mille nuovi ricordi, e confesso che già da questa mattina ho cominciato il conto alla rovescia per la prossima edizione.

I miei migliori assaggi? Mai fatta una lista con tanta semplicità: TUTTI! Anche quelli che non sono riuscita a fare, ma le occasioni per recuperare all’orizzonte sono tante per fortuna, e io ho già pronta la lista dei calici da approfondire a breve.

Un sentito ringraziamento va alla regia e all’organizzazione tutta che, come ogni anno, sono riuscite a portare in scena senza sbavatura alcuna, un nuovo ed entusiasmante episodio di una delle storie più belle e coinvolgenti nel modo del vino e non solo.

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